Versetti

"Io benedirò l'Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà del continuo nella mia bocca". Salmo 34:1

STUDI

L’EVANGELIZZAZIONE

Introduzione

Da quando l’uomo è caduto nel peccato, Dio ha ripetutamente cercato di richiamarlo a sé: “E l’Eterno Iddio chiamò l’uomo e gli disse: Dove sei?”(Genesi 3:9). Per secoli, fino alla venuta di Gesù Cristo, Dio ha parlato attraverso i profeti, per ristabilire la comunione intima fra Lui e le Sue creature: “Venite quindi e discutiamo assieme, dice l’Eterno, anche se i vostri peccati fossero scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana” (Isaia 1:18).
Anche la vita e l’opera del nostro Signore Gesù Cristo riflettono questo desiderio profondo di Dio. Gesù venne sulla terra per cercare e salvare ciò che era perduto. Egli disse: “Venite a Me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, ed Io vi darò riposo” (Matteo 11:28). Chi segue il Maestro sentirà lo stesso bisogno di cercare i perduti. In ciò si realizza la promessa di Gesù: “Seguitemi e vi farò diventare dei pescatori di uomini!”. Come discepoli di Gesù, non dobbiamo considerare l’evangelizzazione come un’opzione extra, ma una priorità consumante. Paolo dichiarò con forza: “Guai a me se non evangelizzo” (1 Corinzi 9:16). 
I. Che cosa intendiamo per evangelizzazione?
I termini “evangelizzazione”, “evangelizzare” derivano dalla parola “Evangelo” (dal greco “Evanghelion” che significa “buona novella”) e indicano il concetto di “proclamare la buona novella”. L’apostolo Paolo, nella sua prima epistola ai Corinzi, al capitolo 15, verso 3 e 4, rivela in che cosa consiste questa buona notizia: “ Infatti, vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch’io ricevuto,  e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture, che fu sepolto e che risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture”.
Definizione formulata. Fra le tante che esistono, la più completa è forse questa: “Presentare il Cristo di Dio, secondo la volontà di Dio, attraverso la vita e le labbra di uomini di Dio, spinti dall’amore di Dio a predicare ai perduti il Vangelo di Dio, con la potenza dello Spirito Santo di Dio, perché possano ravvedersi e ricevere la salvezza di Dio per far parte della Chiesa di Dio, alla gloria di Dio”.  
II. Perché dobbiamo evangelizzare?A. Perché siamo stati mandati. Gesù Cristo ci ha ordinato: “Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura” (Marco 16:15). Se Gesù dice: “Andate!”, non c’è alcun bisogno di interpretazioni particolari. Egli intendeva proprio quello che stava dicendo: “Andate!”. È così importante l’evangelizzazione che, dopo la Sua resurrezione, Gesù ne parlò per ben cinque volte (Matteo 28:18-19; Marco 16:15; Luca 24:47; Giovanni 20:21; Atti 1:8). John Stott ha detto: “Oggi noi siamo ingaggiati nell’evangelismo, non perchénoi lo vogliamo o perché lo abbiamo scelto o perché ci piace, ma perché ci è stato detto. Il cristiano è sotto ordini. L’inattività evangelistica è disubbidienza”.
B. Perché l’umanità è perduta (Romani 3:23; 6:23).
C. Perché siamo stati stabiliti come “sentinella” (Ezechiele 3:17). Il cristiano, oggi, è nella stessa posizione dell’antico profeta: il suo dovere è di apprendere la volontà di Dio, di vegliare e di mettere in guardia coloro che sono nel pericolo di essere distrutti dal nemico. Come sentinelle, abbiamo la responsabilità di mettere in guardia i perduti dall’errore delle loro vie (Ezechiele 3:17-21; 33:2-7; Proverbi 24:11-12).
D. Perché siamo stati chiamati a portare frutto (Giovanni 15:16). L’espressione “portare frutto” ha un doppio significato: può voler dire il frutto dello Spirito (Galati 5:22), ma non dimentichiamo che l’uso originario di questo termine nella Bibbia implica l’idea di “moltiplicazione della propria specie” (Genesi 1:28). Consideriamo anche il legame che vi è tra il portare frutto e il conquistare le anime in Proverbi 11:30 “Il frutto del giusto è  un albero di vita e il savio fa conquista d’anime”.
C. Perché l’amore di Cristo ci costringe (2 Corinzi 5:14). La versione New English Bible traduce così: “Poiché l’amore di Cristo non ci lascia scelta”. Il motivo principale che dovrebbe spingerci ad evangelizzare è l’amore di Dio (Giovanni 3:16; Romani 5:5).
III. Chi deve evangelizzare?Possono evangelizzare con efficacia solo coloro che seguono veramente Gesù (Matteo 4:19-20). Per molti versi questo è il punto più importante di questo studio: ciò che siamo come cristiani conta molto di più di quanto sappiamo o facciamo!
A. Il vero evangelista presenterà queste sette caratteristiche:
  • Certezza personale della salvezza e appagamento in Cristo. “Quel che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi…” (I Giovanni 1:3). Molti non possono veramente andare a raccontare ad altri di Cristo, perché non l’hanno mai visto e udito di persona. Cristo ti ha salvato? Ne sei sicuro? Puoi e devi esserne sicuro! Cristo ti appaga giorno per giorno? Lui lo vuole fare, lo deve fare, se vuoi diventare un buon evangelista.
  • Una conoscenza della Sacra Bibbia. Il credente che vuole essere usato nell’evangelizzazione dovrebbe  leggere ogni giorno almeno un brano della Bibbia in uno spirito di preghiera.
  • Una vita di preghiera solida e regolare.
  • Un cammino santo ogni giorno.
  • Un carattere simile a Cristo.
  • Lo stesso amore per i perduti che aveva Cristo.
  • Una vita ripiena di Spirito Santo.
B. In ultima analisi, vi sono sette errori che l’evangelista dovrebbe assolutamente evitare:
    1. Mancanza di preghiera.
    2. Vita incoerente.
    3. Impazienza.
    4. Mancanza di conoscenza biblica.
    5. Cattiva testimonianza.
    6. Atteggiamento di superiorità.
    7. Domande indiscrete.

IV. Quale deve essere il nostro messaggio?

Il nostro messaggio deve essere centrato intorno alla persona e all’opera del Cristo. Alcuni esempi: (Atti 2:22-36; 3:12-26; 8:35; 9:20; 10:34-43; 11:20; 13:23-41).

Post più popolari